Saturday, January 21, 2006

Favoletta



L'inverno era ormai alle porte. Gli alberi privi di foglie non offrivano più alcun riparo ed i piccoli animali si erano già preparati ad affrontare il freddo.

Una giovane volpe vagava solitaria in cerca di un po' di cibo con il quale placare quella fame terribile che l'aveva colpita. Erano molti giorni che non mangiava. Le sue abituali prede si erano rifugiate in caldi ripari nutrendosi con le scorte alimentari raccolte durante l'estate ed era impossibile stanarli. Così, il povero animale camminava sconsolato pensando che la fame era veramente una brutta nemica. All'improvviso, un profumo delizioso le stuzzicò le narici. La volpe si avvicinò al punto da cui si propagava l'inaspettata fragranza e finalmente vide un enorme pezzo d'arrosto premurosamente sistemato nell'incavo di una quercia. Sicuramente era il pranzo dimenticato da qualche pastore.

L'animale si intrufolò nella cavità della pianta, riuscendo ad entrarvi con molta fatica. Quando si trovò all'interno del buco poté placare la propria irresistibile fame, divorando la carne in un boccone. Trascorsi alcuni minuti, la volpe con la pancia spaventosamente piena, decise di uscire dall'incavo per tornare all'aperto. Ma appena tentò di oltrepassare il buco dal quale era entrata scoprì di non essere più in grado di superarlo! Aveva mangiato troppo ed era diventata molto più grossa rispetto a prima. Spaventatissima si sforzò cosi tanto per uscire che alla fine rimase irreparabilmente incastrata nella fenditura!

Lo sfortunato animale iniziò a gridare finché una seconda volpe passando la vide e saputo quanto accaduto disse: "E' inutile strillare. Avresti dovuto avere pazienza ed aspettare tranquilla all'interno della pianta fino a quando la tua pancia non diminuiva. Invece l'impulsività ti ha ridotto in questa condizione e dovrai comunque aspettare finché non smaltirai ciò che hai mangiato".

Così, la povera volpe rimase incastrata nella cavità per più di un giorno, rimpiangendo il calduccio che avrebbe trovato se avesse aspettato paziente all'interno della quercia.

Friday, January 06, 2006

Gatto da 6 milioni di anni

Il primo miagolio udito sulla Terra risale a 11 milioni di anni fa. Da quel momento in poi, partendo dall'Asia, i felini primitivi hanno rapidamente colonizzato tutte le terre emerse, suddividendosi nelle varie famiglie che conosciamo oggi: dalla pantera al gatto domestico, passando per il puma e la lince. Un gruppo di studiosi americani, portoghesi, irlandesi e brasiliani ha raccolto campioni di Dna dai resti antichi di alcuni felini.

E ha analizzato le mutazioni genetiche prodotte dall'evoluzione. Tassello dopo tassello, sono riusciti a ricostruire l'albero genealogico di gatti e cugini. "I primi carnivori vagamente simili ai felini - scrivono i ricercatori su Science - sono apparsi nell'oligocene, attorno ai 35 milioni di anni fa. I gatti veri e propri sono arrivati nel tardo miocene e si sono evoluti in una delle famiglie di carnivori più efficienti del mondo, capaci di popolare tutti i continenti escluso l'Antartide".

Enrico Alleva, zoologo dell'Istituto superiore di sanità, è convinto che il successo evolutivo dei felini, e dei gatti in particolare, non sia frutto del caso. "La natura li ha apparecchiati per tendere agguati. Sono predatori perfetti. Veloci, agili, dotati di sensi molto sviluppati grazie a strumenti sofisticati come le vibrisse, a proprio agio sia di giorno che di notte. Essendo animali piccoli, si accontentano di poco per nutrirsi e si spostano da una regione all'altra con facilità. Niente a che vedere con i rettili o gli animali di grandi dimensioni, molto rallentati nelle migrazioni. Immagino i primi gatti aggrappati a un tronco mentre vengono trasportati dalla corrente e colonizzano nuove aree".

Così rapida è stata l'evoluzione dei felini che la ricostruzione dell'albero genealogico ha richiesto più fatica del previsto. "La suddivisione in specie - confermano gli studiosi - è stata recente e tumultuosa. Le differenze in termini di scheletro e denti sono minime e i resti fossili di cui disponiamo sono scarsi. Ma alla fine siamo riusciti a tracciare un albero suddiviso in otto rami". Il primo a staccarsi dai felidi e formare una linea a sé, una decina di milioni di anni fa, è stato il ramo "feroce", di cui fanno parte leoni, giaguari, leopardi delle nevi e tigri. Sono seguiti il caracal, l'ocelot, la lince e il puma. Sei milioni e mezzo fa sono apparsi i leopardi asiatici e per ultimi sono arrivati i gatti domestici. Sono passati 6,2 milioni di anni da allora.

La culla dei gatti moderni è l'Asia. "Da lì - spiegano i ricercatori di Science - questi animali hanno viaggiato, arrivando a compiere dieci migrazioni intercontinentali nel giro di una manciata di milioni di anni. Veramente un bel record". Popolata a dovere la Terra, i gatti hanno stretto un'alleanza con l'uomo. Due anni fa alcuni archeologi francesi ritrovarono a Cipro i resti di un gatto domestico. Le sue ossa erano all'interno di una tomba del neolitico risalente a circa 9 mila anni fa, accanto a quello che probabilmente era stato il suo padrone.

"La simbiosi fra uomini e felini - prosegue Alleva - inizi con la diffusione dell'agricoltura. I prodotti della terra venivano conservati nei magazzini e i topi ne furono subito attratti. Perdere il grano per colpa dei roditori, in un'epoca in cui le carestie erano ricorrenti, rappresentava una vera tragedia. Per questo la presenza dei gatti era cos importante". Non è un caso che gli antichi egizi attribuissero al felino i connotati della divinità.

Dopo aver rivelato l'albero genealogico del gatto rimane ancora da rispondere alla domanda se sia nata prima l'amicizia fra l'uomo e il gatto o quella con il cane. "Non lo sappiamo affatto" dice Alleva. "Di sicuro per il carattere schivo e apparentemente poco reattivo dei gatti nei confronti dei padroni è un retaggio del passato da cacciatore". Immaginando il futuro dell'evoluzione darwiniana dei gatti, si intravedono animali più impegnati a fare le fusa che non a cacciare topi. "Magari fra migliaia e migliaia di anni i gatti selezionati dalla natura avranno elaborato un cerimoniale molto complesso per accogliere il padrone che entra in casa".

Thursday, January 05, 2006

Buon 2006!















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anno nuovo vita nuova....no anno nuovo e miglioriamo la vita attuale che siamo gia a un buon punto
Per gioco mi sono fatto pure predire il futuro la cose che andranno bene non sono "cose cadute dal cielo" ma il risultato di un impegno che sto portando avanti per il resto destino....chi cerca trova "speriamo" .il 2006 ovvero il 31/12/05 e' trascorso bene mi sono divertito adesso mi godo l'ultima settimanetta di break e poi ripartiamo con il lavoro e gli impegni..speriamo in bene
un augurone a tutti per un felice 2006....Ho trovato che cane vorrei in questo 2006 il cocker
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ARIETE

L’aspetto importante che caratterizza l’anno è Saturno, il pianeta maestro di vita che, essendo un pianeta lento, resterà per tutto l’anno in trigono, il miglior aspetto esistente, con il vostro segno. Indica che facendo buon uso dell’esperienza acquisita, o del buon senso, agendo con lucidità, razionalmente sarete nella condizione ideale per proseguire senza scosse anche quando i pianeti veloci non saranno alleati. Tra agosto e settembre attiva il solitamente silente Nettuno, a tutto favore della creatività, dell’inventiva, poi passa ad attivare Plutone e rappresenta un momento splendido: la vostra personalità è più corposa, sapete proporvi al meglio, può esserci un salto di qualità che vi ricompensa dell’impegno, e di qualche rospetto ingoiato. E il dolce arriva a fine anno: il 24 novembre Giove passa nel Sagittario, è un altro trigono che si sommerà a quello di Saturno e apre la porta ad un anno di successi.
GENNAIO: Venere è sempre in aspetto negativo, si trascina dal novembre precedente, dal 3 al 22 anche Mercurio è negativo, evitando di lasciarvi distrarre da qualche tensione famigliare, di prendere decisioni professionali e finanziarie che ipotechino il futuro, arrivate a fine mese quando avrete le idee più chiare e potrete correggere errori di giudizio e manovra.
FEBBRAIO: prosegue sulla scia del precedente, ma fino al 9 avete sempre Mercurio e il dono d’osservazione per agire razionalmente.
MARZO: vede Venere e Marte in ottimo aspetto, permettono di riequilibrare ogni situazione, superando eventuali ostacoli. Anche l’amore va meglio.
APRILE: è favorevole nella prima quindicina, poi Marte passa in aspetto negativo e dovrete controllare l’impulsività o indirizzarla verso obiettivi che individuate chiaramente grazie a Saturno.
MAGGIO: lasciate fare un pochino al caso, invece di ostinarvi per fare andare le cose in un modo piuttosto che nell’altro.
GIUGNO: Mercurio inizia un anello di sosta negativo, l’energia non manca, ma la distrazione è in agguato, sono previste tensioni dovute alla vostra ombrosità nei rapporti amichevoli e professionali.
LUGLIO: non manca di ottimi aspetti favorevoli soprattutto nella prima quindicina, poi torna il rischio distrazione, meglio fare l’indispensabile nel miglior modo possibile e ascoltare i consigli degli intimi.
AGOSTO: zoppica nella prima quindicina, la seconda è favorevole sotto tutti i punti di vista.
SETTEMBRE: attenzione all’inutile pignoleria e all’impulsività per rivalsa.
OTTOBRE: chi va piano… lasciate che a consigliarvi sia solo il buon senso.
NOVEMBRE: Venere è positiva dal 17, Giove dal 24, il mese si rischiara giorno dopo giorno.
DICEMBRE: sospinti da Giove, Mercurio e Marte favorevoli, potete sopportare anche quella virgoletta di Venere disarmonica dall’11.
Giusti o sbagliati siete lì sulle rive di una spiaggia da favola a prendere il Sole, le luci sono estreme e focalizzare la realtà non è facile! Meditate.
L'immagine: Due coppe, incontro karmico predestinato.