Sunday, February 15, 2015

confusione



Forse sbaglio a essere deluso,le cose vanno fatte un passo alla volta,ho fatto gia' un buon passo in avanti anche se forse e' la poca autostima che mi annienta.Mi servirebbe una parola di conforto dalla persona giusta.Mi sento cosi' confuso

"Son curvo e abbattuto, triste vado in giro tutto il giorno ... Sono sfinito e depresso; ruggisco per il fremito del mio cuore ... Il mio cuore palpita, la mia forza mi lascia; anche la luce dei miei occhi m'è venuta meno. Ma io mi comporto come un sordo che non ode, come un muto che non apre bocca. Sono come un uomo che non ascolta, nella cui bocca non ci sono parole per replicare" (Salmo 38:6,8,10,13-14).

Debolezza, tristezza, contrizione, angoscia, inquietudine, pianto, tutte queste cose piegavano lo spirito di Davide. Egli si sentiva arido e vuoto, senza direzione, come se nel corso degli anni non avesse imparato nulla: "... anche la luce dei miei occhi m'è venuta meno" (Salmo 38:10).


Wednesday, February 11, 2015

sembrava primavera.....oggi 11/02/2015


Qui oggi sembrava primavera,sono stato al fiume le anatre giocavano e la mite temperatura mi ha fatto stare senza giacca in camicia si stava proprio bene,mi sono fermato a fumare lungo il fiume si stava divinamente speriamo che non torni il brutto tempo che si conservi cosi' una stagione di mezzo anche se le mezze stagioni non esistono piu'.........

Monday, February 09, 2015

il rumore del fiume


Con queste belle giornate,un attimo di relax sulle panchinette e sentire il rumore del fiume che scorre
Il suono dell’acqua viene così trasformato in un suono liquido e profondo che il visitatore ascolta in tempo reale, con un effetto ipnotico. Un suono sempre diverso, che cattura i cambiamenti climatici e di corrente e che lascia chi ascolta in balia di quello che, immagina, stia succedendo nelle profonditá del Serchio(fiume che attraversa la mia citta' : Lucca)


Saturday, February 07, 2015

sigaro e caffe'



Io abbino molto spesso il caffe' anche se poi con l'espresso finisco con berne due di espressi perche' ho una fumata piuttosto lenta.Ho provato grazie a un amico il caffe' americano ma sinceramente preferisco prendere due espressi anche se a livello di ansia se ne paga un po' le conseguenze.Riguardo al caffe' freddo o shakerato il giudizo e' migliore ma questo abbinamento lo preferisco l'estate
Vi è una linea di pensiero che tende ad accomunare e quindi ad accompagnare al tabacco prodotti derivati da piante o arbusti cresciuti nello stesso ambiente, ovvero caffè, rum (in quanto derivato dalla canna da zucchero) e cioccolato.
E' comunque unanimemente riconosciuto che il caffè sarebbe l'accompagnamento perfetto per il fumo di sigaro.In particolare vengono preferiti caffè lunghi (alla napoletana o in pressoinfusione), mentre il caffè espresso è considerato un abbinamento valido solo per il finale della fumata.  Ottimo anche il caffè shakerato. 
Per quanto riguarda il tè esso è molto apprezzato, ovviamente, dagli inglesi, in ogni caso bevuto soprattutto freddo, è ritenuto un discreto abbinamento
Mentre il tè è abbastanza versatile come abbinamento, nel senso che con i dovuti "distinguo" possiamo abbinarlo facilmente a gran parte dei sigari, per il caffè la vicenda è più complicata, vista la decisa aromaticità e persistenza infatti, si abbinano bene solo sigari di pari intensità, occorre quindi rivolgersi alla medio alta gamma cubana o nicaraguense per fumare un sigaro che non sia sovrastato dall'abbinamento coi caffè. 

Thursday, February 05, 2015

Il mio essere "Astemio"


Ho smesso di bere e molte volte mi sento un po' alienato alle cene,i buffet o altri incontri dove tutti bevono e dove sembri strano se non bevi.Ma a distanza di un anno non ne sento la mancanza.Sarebbe utile smettere anche di fumare ma facciamo un passo alla volta.
 Anch’io come tanti ho iniziato presto (15 anni circa) forzandomi a bere e FINGENDO che mi piacesse per non essere considerato “sfigato” dagli amici.
Astemio lo sono diventato da un giorno all'altro decisi di smettere e non ho piu' toccato alcol.
Ho sempre evitato le sbronze colossali, quelle che ti fanno vomitare e stare male sul serio: le più insensate perché non servono NEPPURE allo scopo di “fare meglio serata”, anzi te la rovinano proprio perché ti ritrovi accasciato da qualche parte mentre gli altri si divertono.Bevevo per essere un po' piu' brillante nell'abbordaggio delle donne che conoscevo ma mi sono reso conto che alla fine la donna ti vede "ubriaco" e si fa i suoi GIUSTI pregiudizi.Ho sempre evitato anche di approfittare di donne ubriache le quali se bevono un po' diventano MOLTO imprevedibili.
Poi, dopo i 25, finalmente ho cominciato a mettere in discussione anche il dogma divertimento = alcool (e tantomeno AMICIZIA = alcool). Ho cominciato a preferire i pochi ma buoni amici, quelli che non bevono o se bevono (non troppo) non te lo fanno pesare, a quelli fissati con le serate di bagordi, quelli che se sentono uno che non beve sgranano gli occhi e gli fanno “cioè, ma tu come le passi le serate??? come ti diverti???”. Anche se ho continuato a frequentarli per passare qualche serata sono sempre più convinto che i miei veri amici siano quegli altri e che i veri sfigati sono questi: sarà un luogo comune ma è vero, perché è gente che manca sia di risorse autonome (che deve trovare nell’alcool o…. peggio) sia della capacità di concepire che altri possano star bene in maniera diversa da loro.Cioè' mi devo sbronzare per avvicinare una donna?nooo sono brillante anche se non bevo e molte volte e' la semplicita' che paga,anche se quando ero piu' giovane io le donne forse lo pretendevano un po' ma forse per un loro ironico modo di vederci,ci prendevano in giro e i risultati erano quasi sempre ZERO.
Una volta cominciato a capire questo le tappe successive sono venute da sé, senza programmarle, in modo naturale: ho cominciato ad abolire i superalcolici e bere moderatamente, poi sono passato a bere solo in alcune occasioni (tipo compleanni) e le altre serate a fare solo il brindisi all’inizio e poi basta.
Adesso ho 37 anni e sono “astemio”: non bevo mai sul serio, solo qualche volta accetto il brindisi, MA PROPRIO UNA GOCCIA, per far contenti gli altri, e se me ne versano di più non mi faccio problemi a lasciarlo nel bicchiere, incurante dei loro sberleffi.
Non so se fare il passo successivo e diventare un astemio totale rifiutando anche quella goccia. Per il momento mi sembra che così come faccio adesso possa andar bene. Mi sembra un buon modo per essere autonomo nel mio rifiuto dell’alcool senza piegarmi alle pressioni del gruppo, ma allo stesso tempo senza essere inutilmente rigido e scontroso per un puntiglio formale che non cambierebbe la sostanza del mio essere “astemio di fatto” con tutti i benefici che ne conseguono: in termini di salute, di sicurezza al volante e anche di autostima, di senso di indipendenza.
Con questo non mi sento né un moralista né un presuntuoso. Non penso che tutti debbano essere astemi, che l’alcool debba essere demonizzato o proibito. Penso che la cosa migliore sia che uno beva, prima di tutto, SOLO SE DAVVERO GLI PIACE (e non “perché sennò non sei figo”); e poi, facendolo in modo di non fare del male a sé stesso e soprattutto agli altri (vedi incidenti del sabato sera…), e senza sentirsi né di più né di meno di un altro che non beve: hanno gusti diversi, e allora? De gustibus, appunto!
E a chi come me non piace, non beva e non si faccia problemi, che ci si diverte lo stesso e anche di più, quel che conta è trovare le persone giuste con cui stare. Non si senta inferiore a chi beve, non creda che sia più figo, ma neppure che sia un essere abietto… a meno che non si metta a guidare causando rischi agli altri o a fare risse e infastidire la gente, come purtroppo molti “brilli” fanno, e allora sì ci vuole repressione, senza se e senza ma!
A oggi le mie bevande sono un caffe' e un sorso di acqua gassata,anche la cocacola mi infastidisce meno la lemonsoda.Riguardo al fumo un mezzo sigaro al giorno che nemmeno si traspira credo non sia male del mondo,anche se mi sto sforzando di smettere anche con quello.

La saggezza del fiume

"Hai appreso anche tu quel segreto del fiume: che il tempo non esiste?". Un chiaro sorriso si diffuse sul volto di Vasudeva. "Si Siddharta" rispose.
"Ma è questo ciò che tu vuoi dire: che il fiume si trova dovunque in ogni istante, alle sorgenti e alla foce, alla cascata, al traghetto, alle rapide, nel mare, in montagna, dovunque in ogni istante, e che per lui non vi è che presente, neanche l'ombra del passato, neanche l'ombra dell'avvenire?". "Si, questo" disse Siddharta. "E quando l'ebbi appreso, allora considerai la mia vita, e vidi che è anch'essa un fiume, vidi che soltanto ombre, ma nulla di reale, separano il ragazzo Siddharta dall'uomo Siddharta e dal vecchio Siddharta. Anche le precedenti incarnazioni di Siddharta non furono un passato, e la sua morte e il suo ritorno a Brahma non sono un avvenire.
Nulla fu, nulla sarà: tutto è. Tutto ha realtà e presenza". Siddharta parlava con entusiasmo; questa rivelazione l'aveva reso profondamente felice. Oh, non era forse il tempo la sostanza di ogni pena, non era forse il tempo la sostanza di ogni tormento e d'ogni paura, e non sarebbe stato superato e soppresso tutto il male, tutto il dolore del mondo, appena si fosse superato il tempo, appena si fosse trovato il modo di annullare il pensiero del tempo?
Hermann Hesse
dal libro "Siddharta" di Hermann Hesse