Sunday, March 20, 2016

la sensazione di vuoto


Oggi, la stragrande maggioranza dell’umanità,cosciente, almeno quella occidentale, è costituita da individui vuoti interiormente,capaci di dare un senso logico nella loro pochezza alla vita, privi di senso profondo della propria esistenza, con continuo senso di inutilità, alienati, senza valori,in pratica esclusi e alienati dalla societa' coloro che vanno "contro corrente". Soprattutto senza speranza. E ciò fa una grande differenza. Perchè tutto cambia, se qualsiasi cosa fai, la fai con autenticità, con l’anima, o se la fai con l’anima alienata da te stesso, dagli altri. Un conto è vivere da soggetti, da protagonisti, un’altra da oggetti,ma chi puo' dire quale sia la differenza o distinguere il bene dal male?mi torna in mente un libro di cui non so bene se scrivero' giusto il titolo "siddarta" dove uno dei due rimane sulla riva del fiume a contemplare per il resto della vita e siddarta vive una vita di eccessi e poi si ritrovano da vecchi. Questa società, invece, confonde tutto, o meglio fa credere ai suoi membri di essere dei protagonisti, solo perchè consumano e seguono l’ultima moda, identificandosi nei modelli culturali imposti,e' la massa che uccide la ragione. A questa società importa nulla dell’anima, non importa se quando lavori, quando cammini, mangi o sei in relazione con l’altro, ci metti l’anima. Anzi, in modo subliminale, fa credere che l’anima non esiste, o è solo un accessorio esotico. L’uomo di oggi è ormai vuoto.E forse chi vive da essere vuoto e' capace di apprezzare la vita,rifiutanto quello che i media ci vogliono inculcare (consumismo,ego,politica etc)E quando si sente vuoto dentro di sè, questa società insegna che bisogna  riempirlo di cose, che bisogna comprare, consumare, divertirsi.Ma quale divertimento? Oggi ci si diverte se si perde se stessi. La droga, l’alcol, il sesso. Dimenticare di esistere. Annegare in un mare opaco e confuso perdendo gli ultimi brandelli rimasti della propria identità personale, della propria unicità e irripetibilità.........

È un sentimento difficile da spiegare, che si aggrappa alla nostra anima con una grande forza. Una persona può avere qualsiasi cosa, eppure sentire un profondo vuoto dentro di sé. Sentirsi vuoti significa pensare che la vita non abbia un senso, anche se la presenza degli amici e della famiglia dimostra il contrario. Il  vuoto è un’emozione che intacca la nostra architettura emotiva, provocando ferite che se non risaniamo in tempo, potrebbero complicare la nostra vita.Ci sono persone che cercano di riempire questo vuoto con l’amore, con il cibo, con l’alcol, con il lavoro e gli impegni, dedicando più tempo agli amici e allenandosi duramente in palestra. Si sentono sconfitte, non vogliono pensare, non hanno energia e ricordare questo “vuoto” le fa star male. Se dovessimo scegliere un aggettivo per definire il vuoto, sceglieremmo “insopportabile”. Il vuoto è insopportabile perché è incomprensibile, perché tutto ci fa pensare alla necessità di qualcosa che non riusciamo a determinare.Manifestare questa carenza è difficile per chi la prova, come anche per chi ne è a conoscenza. È un sentimento complicato da spiegare e da capire. Gli studi scientifici associano il vuoto a cause come la depressione, una disconnessione del sistema pre-frontale con il sistema limbico si presenta come l’ipotesi neurobiologica. Quando ci sentiamo vuoti, sembra che una serie di emozioni negative abbia deciso di coalizzarsi, farsi forza e complicarci la vita. A seguire la demotivazione, la disillusione, l’insoddisfazione, l’angoscia, l’odio o la tristezza sembrano impossessarsi di noi. La lotta contro il vuoto non è facile. Rimanere intrappolati nelle sue reti significa avere la sensazione di essere alla deriva, immersi in un mare di dubbi e insicurezze.Possiamo decidere di lasciarci sopraffare da questo sentimento oppure prendere le redini e lottare. Per questo bisogna andare a fondo nella nostra interiorità, identificare i fattori che provocano questo insieme di emozioni negative e trovare un rimedio.
..spero che il brutto periodo sia passato,ti dicono...in ogni caso...conosco molto bene la sensazione di vuoto interiore che provi(veramente?): anche io l'ho vissuta e la vivo da sempre! A dire il vero piu' che sentire un vuoto non meglio identificabile (una sorta di buco nero), credo si tratti di un vuoto d'amore nella mia vita...Questo mi fa sentire sempre "un pò" a disagio quando sono insieme agli altri o (tanto più)quando sono con i miei famigliari... é come essere sempre "disconnessa" da loro, come se mi sentissi sempre una mela a metà... Mi sembra di avere una malinconia costante di qualcosa (forse una felicità perduta o mai trovata) e desiderio di essere sempre da un'altra parte (un'incapacità di vivere il momento essendo sempre rammaricato per il passato e preoccupato per il futuro). Mi sento incompreso. Mai amato abbastanza. (Forse mi manca la fiducia nel senso di un generale senso di ottimismo e di sicurezza nelle mie capacità di affrontare la vita.) Nel frattempo ho cercato invano di soffocare il mio malessere nel cibo (ho sofferto di disturbi alimentari per molti anni) e poi in relazioni sbagliatissime che nulla avevano a che fare con l'amore ( a volte anche umilianti o deprimenti) e che più che salvarmi hanno contribuito a distruggermi. So (o meglio ho sperimentato) di essere una persona interiormente ricca, socievole, buona, sensibile, comprensiva, compassionevole, con un'immensa capacità di amare e di accettare/ apprezzare le persone così come sono. So di essere quella che si definisce una persona di cuore. Una volta (anche a causa della depressione che ha seguito i disturbi alimentari) certamente mancavo di autostima e amor proprio, ora, non dico di aver cambiato personalità, ma sicuramente sono maturato e mi apprezzo di più.......

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