Sunday, March 20, 2016

perche' scrivo.........


Fondamentalmente scrivo perchè sono triste...sto male (immagino ci siano motivi più validi dei miei per stare male, ma che ci posso fare?) e non so con chi parlare. Ho paura di sbagliare,semplicemente. Ho paura di non essere capace a dire o a fare le cose giuste, e questo mi blocca in ogni cosa. Le persone che dicono di volermi bene in realtà non sono interessate a me, a come sto e a quello che sento varamente ma gli interessa solo che gli dia soddisfazioni, che non li deluda o che non li faccia soffire. 
Non so mai cosa sia giusto nel rapportarmi con gli altri,se mi fanno delle domande,se mi chiedono aiuto o se mi chiedono di fare delle cose anche di scarsa importanza assieme a loro.
Primo: devo rispondere in ogni caso, anche se non avevo voglia o tempo o idea di cosa dire altrimenti passerei per menefreghista.
Secondo: cosa dire per non sbagliare?cioè, qual'e' il modo giusto di rispondere? 
il modo che rassicura"passerà dai...vedo di farlo....cerchero' di esserti di aiuto"col rischio di sembrare insensibile, col rischio di sembrare ansioso, o che propone delle soluzioni senza interagire di prima persona proporre alternative o trovare false scuse (facilmente scopribili)col rischio di sembrare opprimente, o forse sarebbe più azzeccata una battuta per sdrammatizzare........ 
So che è una cosa banale, ma col tempo questa paura di sbagliare si è estesa anche alle cose più banali(proprio per questo sto impazzendo!) e alla fine, ho scelto di rispondere ciuoe' aspetto che mi si proponga una soluzione o una alternativa dal mio interlocutore e in quel modo mi sollevo da un peso incombente, sento di avere la coscienza a posto ad aver risposto così perchè ora non potevo essere accusato di niete da nessuno; "mi dicono sempre......no?" e  mi sono detto, quindi non c'è niente di male.
Con la scuola è successa la stessa cosa. Alla fine del giorgi dovevo scegliere per prima cosa, se studiare o lavoare e secondo, cosa in particolare. E mi sono bloccato come un sms che fatica a partire. Ho cercato tra quelli che avevo intorno (pochi,lo ammetto) qualcuno che mi dicesse "ti vorremo bene lo stesso, così come sei e qualunque cosa sceglierai di fare" ma non l'ho trovato non l'ho mai voluto trovare o ho sempre seguito chimere troppo alte per me. Allora ho cercato giustificazioni razionali e oggettive da usare per dimostrassero la bontà delle mie probabili scelte e del mio carattere (del tipo "non lo faccio solo perchè mi piace, ma perchè conviene o perchè è utile o perchè mi è stato insegnato così ecc...")ma non le ho trovate...anche perchè mi sono depresso per il fatto di doverle cercare ancora! ho sentito che non mi voleva di nuovo bene nessuno...che a nessuno interessasse chi io fossi veramente o che io fossi felice, volevano solo che non deludessi le loro aspettative e che mi comportassi come volevano loro, altrimenti mi avrebbero giudicato male e mi avrebbero lasciato di nuovo solo.Eh si il mondo del lavoro e' una giungla dove l'onesta' non e' mai concepita come un bene ma anzi piu' sei abile a fregare gli altri piu' riesci a fare carriera.Un po' come nella politica anche se poi alla fine la vita e' una ruota che gira e il male fatto e il malaffare compiuto si ritorgono contro senza via di scampo.Sara' anche per quello che non ho mai avuto successo in politica e nel lavoro. Questa è la minaccia che aleggia ogni volta che ho a che fare con qualcuno. E adesso che ho quasi 39 anni...mi viene da piangere pechè non ho niente in mano e mi chiedo che diavolo potrò mai fare nella vita...e quando incontro qualcuno che mi chiede "allora come va il lavoro?"io vorrei dire "non me n'è mai fregato un xxxx del lavoro! ho sempre lavorato per piacere alle persone e meritarmi il loro affetto!!", invece divento viola e dico "mah bene...un po' difficile...ma ce la farò...ho buone prospettive per il futuro".Anche se sono in mano a una situazione per cui di lavorare e' come un labirinto senza traguardo per me. E quando esco con gli amici idem. Non sono più me stesso. Non va mai bene niente di quello che faccio! Anzi è meglio usare il passato perchè ora non faccio più nulla a parte fingere...cioè, è come se per smettere di essere accusato di sbagliare e di non ripagare degnamente l'affetto che mi viene concesso, io mi fossi "nascosto dentro di me" evitando accuratamente di "farmi vedere ancora in giro" e sperando che nessuno mai mi venga a cercare... Sì, credo sia questo più o meno il senso di quello che sto facendo...E comunque, per sfangarla quando sono con amici,parenti o fidanzata,(per dire qualcosa visto che ci sono) penso a cosa farebbero o direbbero altri migliori di me in quel momento e me la cavo.Mento sapendo di mentire.Sono un bugiardo patentato ma non in malafede come farebbe un politico solo per celare la mia inettitudine alla vita. 
Ormai mi sento al sicuro solo nella mia stanza, nel mio silenzio, dentro di me insomma... Tre giorni alla settimana ho degli impegni ma secondo me anche li l'intento di farmi coinvolgere sta fallendo e sto solo indossando alle volte una maschera per nascondere la mia voglia di solitudine.Quando fumo lo faccio sempre da solo mi infastidiscono gli altri sto bene solo con me stesso e la mia tristezza.Sarebbe meglio se mi lasciassero solo. Così non avrei più paura di fare del male a qualcuno e sarei libero di essere me stesso. Vorrei andarmene in un posto dove nessuno mi conosce, nessuno si aspetta solo cose buone da me e soprattutto dove ognuno sa badare a se stesso! Dove le persone sanno pensare DA SOLE ai loro problemi emotivi e non chiedono a te di fartene carico o di renderli felici : "sono già tanto triste, ho avuto tante batoste e delusioni, non darmene altre almeno tu...conto su te..." Almeno io cosa?? Perchè proprio io?? E se rifiuto cosa succede?? Non mi vuoi più bene?? Non mi merito più il tuo affetto e mi lasci solo??...Io voglio essere come tutti gli altri non voglio essere la medicina di nessuno!! Invece no, ho visto che tutti quelli che si avvicinano lo fanno per chiederti di curare le loro ferite e non farli stare ancora più male o essere la loro consolazione...del tipo "se non pensi ai miei problemi mi avrai sulla coscienza perchè io conto su di te...". Io non voglio sentirmi cattivo, non voglio avere derelitti sulla coscienza però...è diventata una prigione che mi sta soffocando questa cosa. Per questo anche ho scritto qui, i miei pensieri : i perfetti sconosciuti con cui non ho legami di alcun tipo sono le uniche persone con cui mi sento libero di essere me stesso e parlare tranquillamente anche di qualche mio problema magari.Ho letto su un muro di un ex ospedale psichiatrico "la psichiatria ti aliena" e forse non c'e' verita' piu' grande.Non voglio piu' perdere tempo con lupi mannari che mi cercano solo per il loro comodo cerco solo un po' di affetto e comprensione in questa vita senza gratificazioni.Non affetto corporeo mi basta affetto mentale da una donna possibilmente.Non mi relaziono troppo bene con il mio stesso sesso tranne che con il mio dottore.L'incertezza della mia vita e' dietro l'angolo.Ho compiuto degli step in questi giorni consigliato da chi ne sa piu' di me,credo di essere un automa privo di sentimenti.Sono contento di essermi sfogato anche se nutro sempre rancori molto vecchi.Il detto attendi sulla riva del fiume e vedrai passare il cadavere del tuo nemico lo supporto ma mi va un po' stretto vorrei che la corrente del fiume fosse un po' piu' mossa e questo cadavere giunga molto piu' in fretta.Concludo dicendo che la posta che aspetto e le telefonate che aspetto non arrivano e questo mi rende inquieto.Quando devi dare vogliono subito,quando tocca a te di avere devi attendere.Devo accendere un lumino in chiesa?Domani e' un altro giorno di sofferenza e forse spero che ce ne sono molti altri......................sono inquieto,titubante,ansioso,depresso............speriamo bene 

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